Sabato 12 dicembre girando per i banchetti del “mercato contadino pirata” in piazza Carlo Alberto, promosso da Genuino Clandestino Sardegna e da Sa Domu (centro sociale di Castello, quartiere cagliaritano), canticchiavo tra me e me Walk on the Wild Side di Lou Reed.
Perchè? La canzone mi è sempre piaciuta tanto, sin da bambina, quando da bambina non capivo naturalmente il senso ma solo quel bellissimo scanzonato e canzonatorio du du du du… ma sto andando fuori tema. Da adulta ho capito la trasgressione nella canzone (finalmente direte) e la visione antitetica della vita dipinta, la factory niuiorchese di Andy Warhol, rispetto alla main stream borghese… contenute nelle parole della canzone (lyrics per i fighetti).
La cover che preferisco? quella dei Tok Tok Tok https://www.youtube.com/watch?v=dLeqnPJqmhI
Alla mia età il wild side della vita, che non ho mai praticato, è ormai solo una curiosità vaga e annacquata tra bilanci familiari e di carriera, quotidiano eccetera eccetera.
Invece mi piacerebbe parlare della pratica del mio walk on the wild side dell’agricoltura di sabato 12 dicembre. Mi sono divertita, ho incontrato un paio di conoscenti e soprattutto mi sono finalmente spaesata, dopo anni che non provato più la magnifica incredibile adrenalitica e salutare sensazione di sentirsi “fuori posto” e straniata. Persone, colori, musica (tanta), sapori e profumi inusuali…
Per un antropologo la sensazione di straniamento è linfa vitale, perchè significa che il cervello si mette in moto, e accantonati i rassicuranti luoghi comuni, gli stereotipi e i pregiudizi che ci fanno vivere tranquilli, quel cervello ci costringe a pensare…
L’ultima volta che avevo percepito una sensazione cosi, bella forte, era stato entrando per la prima volta nel Gurdwara sikh di Cagliari -qualche anno fa- ma forse anche la scorsa estate, con i Future Farmers, attraversando a piedi di notte il quartiere popolare di Sant’Elia in processione e portando semi, parole e sogni segreti…
Genuino Clandestino, movimento bolognese nato nel 2010 (see genuinoclandestino.it), è sbarcato sull’Isola e ha coagulato attorno a sè una serie di istanze, persone, gruppi, associazioni, comunità che hanno forse come denominatore comune il credo comune in una agricoltura alternativa: dal basso, partecipata, sostenibile, resistente, compatibile, solidale, biodiversa.
Il 28 dicembre si incontreranno in un paese del Medio Campidano (ho avuto una soffiata sul comune ma mantengo la riservatezza) e spero sia un incontro fruttuoso, ci sono i presupposti a patto che… (il resto lo dico a voce, con chi vorrà…troppo lungo parlarne qui) [to be continued]
p.s. Intanto…mi godo la sensazione di novità in arrivo (anche se associazioni come Biosardinia, che fan parte della rete di Genuino Clandestino le conosco e apprezzo da anni e dentro la rete ci sono altre persone che conosco già) sperando sia di buon auspicio per chi ha affinità elettive con questo movimento di persone, decise a farsi sentire e a combattere l’agro-industria globalizzata e globalizzante.
alessandra
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