Domenica 9 settembre abbiamo officiato il rito dell’accoglienza e del gusto a “Donori TerrAccogliente: itinerari culturali e del gusto tra vigne e case di terra”, alla sua quarta fortunata edizione. Con me in questa avventura divertente e golosa che è stato il cooking show, la chef Marina Ravarotto con il suo braccio destro Andrea Xaxa e chef Alberto Sanna.
Con noi un affezionato e attento pubblico, solo posti in piedi nella sala principale dell’ex montegranatico ristrutturato, pubblico che ha anche assaggiato i piatti preparati dai 2 chef e ha provato a mettere le mani in pasta. Ma andiamo con ordine.
Siamo nel Parteolla, una delle tante subregioni della Sardegna che mantengono quasi inalterate identità e cultura, soprattutto enogastronomica. In questa area, il Parteolla, ad esempio c’è una delle più alte concentrazioni di tutta l’Isola di cantine di eccellenza e il borgo di Donori ne è uno dei vessilli orgogliosi, con le sue 4 cantine, e poi… i suoi salumifici, la sua grande azienda di formaggi, la produttrice Daniela di mieli e confetture, i pescheti meravigliosi di Pes, lo spettacolare panificio e cosi via.
Siamo ad appena 30 minuti da Cagliari: percorrendo la ss 131 (la nostra route 66 in estate) si svolta a Monastir e di lì con lo sguardo è davvero tutta campagna, coltivata e curata. Da Donori vale la pena anche un giro sino a Dolianova, ad ammirare la medievale, misteriosa e suadente chiesa di San Pantaleo.
Tornando al Cooking show: Marina Ravarotto ci ha emozionato e rapito con i suoi Maccarrones de busa (o a ferrittu, quei bucatini fatti con il ferro da calza per intenderci) conditi con ricotta di pecora e carne di pecora (una delle più salutari d’Italia, sottolineo, dato che qui in Sardegna le pecore pascolano tutto l’anno all’aria aperta).
Alberto Sanna ci ha stupito e conquistato con le sue Sfumature diVino in cui giocando con le consistenze e i sapori dell’uva, della sapa (mosto cotto) del vino, ha saputo ricavare dagli acini divini una spugna, un gelato, un crumble, una salsa…
Il pubblico ha partecipato entusiasticamente sia alla degustazione improvvisata dei maccarrones, sia alla mini lezione su come si preparano, sia all’assaggio del gelato diVino. 2 ore sul piccolo palco, in cui abbiamo cercato di intrattenere, divertire e insegnare dolcemente qualcosa sulle produzioni locali e sul senso del gusto che si sta perdendo, in una evoluzione postmoderna che assomiglia troppo ad una involuzione. Correre ai ripari è un piacere ed un dovere!
Attrus annus cun saludi!
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